Daniele Ferrero

3. L'interpretazione dell'Oracolo

Cap. 2     Cap. 4

 

In questa pagina esaminiamo più in dettaglio il modo di interpretare gli esagrammi ottenuti con uno qualsiasi dei metodi di consultazione (vedi: La consultazione dell'Oracolo), vedendo in particolare come utilizzare le informazioni e i testi contenuti nelle singole pagine de Il testo dell'I CHING.

Diamo prima uno sguardo d'insieme alle pagine de Il testo dell'I CHING; analizzeremo ciascun elemento in dettaglio più avanti. Brevemente, ogni pagina risulta così strutturata:

Come utilizzare tutte queste informazioni per avere un responso?

Innanzitutto dobbiamo distinguere due casi fondamentali: 1) la divinazione ha dato origine ad un solo esagramma, oppure 2) la divinazione ha dato origine a due esagrammi.

1) Il primo caso (un solo esagramma) è il più semplice ma anche il meno frequente. La risposta sarà data, in primo luogo, dalla sentenza generale dell'esagramma, dal relativo commento alla sentenza e dall'immagine, mentre la serie, i segni misti e le eventuali sentenze aggiunte sono sempre di secondaria importanza per la comprensione generale del simbolo. L'interpretazione moderna, con le parole chiave, il motto e, soprattutto, l'immagine costituisce un valido aiuto per comprendere il testo tradizionale e riassumerne il significato.

2) Il secondo caso (due esagrammi) è più complesso e, tuttavia, più frequente. In generale, significa che la situazione è soggetta a mutamento: il primo esagramma rappresenta infatti la situazione attuale o di partenza mentre il secondo rappresenta l'esito finale. La risposta più importante però è data dalla linea mobile (o dalle linee mobili) del primo esagramma, che indica in che modo la situazione attuale tende a mutare per trasformarsi nell'esito finale.

In questo caso, dovranno quindi essere letti, nell'ordine:

La situazione però si complica alquanto quando le linee mobili sono più di una, talvolta con responsi che appaiono contraddittori. In generale, possiamo dire che i responsi di più linee mobili possono essere intesi in successione temporale, dalla linea più bassa alla più alta, nel senso che tende a verificarsi prima l'avvenimento indicato dalla linea più bassa e poi gli altri. Inoltre, più linee mobili un esagramma possiede più il suo significato generale perde di importanza mentre il significato generale del secondo diventa preponderante. Solitamente, se le linee mobili sono una o due, il significato generale del primo esagramma è più importante di quello del secondo. Quando sono tre, i due significati generali si equivalgono. Quando invece le linee mobili sono quattro o più il significato generale del primo esagramma può essere trascurato.

Tuttavia, molti studiosi dell'I CHING ritengono che mettere assieme più responsi delle linee mobili sia comunque fonte di confusione e che sia quindi necessario giungere sempre ad un responso unico. A tal fine, Alfred Huang, nel suo libro The complete I Ching (Inner Traditions, Rochester Vermont 2004, p.17), propone il seguente metodo, che ci sembra interessante:

Un altro metodo di consultazione delle linee mobili, decisamente più insolito ma ritenuto da alcuni studiosi quello veramente tradizionale, sarà trattato nella sezione STUDI SULL'I CHING.

Analizziamo ora in dettaglio le varie sezioni delle pagine de Il testo dell'I CHING: una loro comprensione approfondita è infatti fondamentale per giungere ad un'interpretazione dettagliata dell'oracolo.

 

Il testo dell'I CHING: analisi dei contenuti

In alto al centro

Il numero d'ordine dell'esagramma secondo la sequenza tradizionale è seguito dal titolo in base alle due traduzioni più importanti (il titolo secondo Wilhelm e il titolo secondo Huang) e dal simbolo cinese dell'esagramma. I due titoli permettono un primo inquadramento generale del significato dell'esagramma.

 

In alto a sinistra

L'immagine, vivacemente colorata, è la raffigurazione dell'esagramma secondo Oliver Perrottet (tratta da O. Perrottet, I Ching figurato, ed. Hobby & Work, 1991). Si tratta, a nostro giudizio, della raffigurazione più efficace che è stata proposta per gli esagrammi in quanto, senza aggiungere elementi estranei, l'immagine complessiva risulta immediatamente dalla combinazione delle immagini dei due trigrammi componenti, con un utilizzo molto convincente dei colori, che identificano immediatamente i trigrammi.

Secondo l'interpretazione tradizionale, infatti, ogni esagramma risulta dalla sovrapposizione di due trigrammi: il trigramma inferiore (detto anche trigramma esterno e composto dalla 1°, 2° e 3° linea dal basso) e il trigramma superiore (detto anche trigramma interno e composto dalla 4°, 5° e 6° linea dal basso). In tutto abbiamo 8 trigrammi possibili (8 x 8 = 64 esagrammi).

Per comprendere meglio il simbolismo della raffigurazione diamo qui di seguito una tabella che contiene le attribuzioni principali degli otto trigrammi e il modo in cui sono raffigurati da Perrottet: ogni trigramma è identificato da un'immagine e da un colore che segue la sequenza dello spettro in modo che i trigrammi opposti (cioè composti da linee yang al posto delle linee yin e viceversa) abbiano colori opposti nella sequenza, così come sono opposte le loro attribuzioni simboliche. Come si noterà, le coppie di trigrammi opposti sono disposte in modo simmetrico rispetto all'asse centrale della tabella. Uno studio dettagliato di questa tabella è essenziale per comprendere appieno il significato degli esagrammi (una spiegazione dettagliata delle attribuzioni della tabella si può trovare negli articoli relativi della sezione STUDI SULL'I CHING.)

 

In alto a destra

Qui sono riportati alcuni i dati fondamentali sull'esagramma. Nell'ordine:

Sui signori governanti e costituenti è necessaria una spiegazione più approfondita.

Le sei posizioni occupate dalle linee di un esagramma sono distinte in superiori e inferiori a seconda della loro relativa altezza. Inoltre, le posizioni dispari (1, 3, 5) sono posizioni yang mentre le posizioni pari (2, 4, 6) sono posizioni yin. In generale, le sei posizioni hanno il seguente simbolismo:

6 sesta posizione yin simboleggia la fine di qualcosa o qualcuno che si è ormai ritirato dal campo d'azione indicato dall'esagramma
5 quinta posizione yang è la posizione del sovrano, la più forte dell'esagramma, perchè è centrale nel trigramma superiore
4 quarta posizione yin è la posizione del ministro, che assiste il sovrano ma è a lui inferiore
3 terza posizione yang è una posizione di transizione, tende a muoversi verso il trigramma superiore ma non è ancora uscita dall'inferiore
2 seconda posizione yin è la posizione del funzionario di provincia, che obbedisce gli ordini del sovrano, è centrale e quindi forte solo nel trigramma inferiore
1 prima posizione yang simboleggia l'inizio di qualcosa o qualcuno che attende di entrare nel campo d'azione indicato dall'esagramma

In alcuni casi, la quarta posizione può rappresentare la moglie e la seconda il figlio dell'uomo rappresentato in quinta posizione. Oppure, la seconda posizione può rappresentare la moglie, attiva nell'ambito della casa (trigramma inferiore o interno), e la quinta il marito, attivo nel mondo esterno (trigramma superiore o esterno).

Naturalmente, sia linee yang che linee yin possono occupare queste posizioni. Solitamente le linee yang sono dette decise o dure, mentre le linee yin sono dette cedevoli o morbide. Quando una linea dura (yang) occupa una posizione yang o una linea morbida (yin) occupa una posizione yin si dice che la linea è corretta. Altrimenti la linea è detta non corretta. Inoltre, una linea è detta centrale se è in seconda o quinta posizione (perchè al centro del rispettivo trigramma) e non centrale negli altri casi.

Linee dure o morbide possono essere favorevoli o sfavorevoli a seconda di quanto richiesto dalla situazione simboleggiata dall'esagramma. Quando la situazione richiede decisione, sono favorevoli le linee dure, quando richiede cedevolezza, sono favorevoli le linee morbide. Ciò è vero a tal punto che la correttezza della linea non è sempre un vantaggio: ad esempio, quando la situazione richiede cedevolezza, una linea dura in terza posizione, benché di per sé corretta, è dannosa perchè mostra troppa decisione, mentre una linea morbida al terzo posto può essere propizia perchè il suo carattere cedevole compensa la durezza della posizione. Solo la posizione centrale è propizia nella gran maggioranza dei casi, indipendentemente dalla correttezza. In particolare un sovrano (quinta linea) cedevole può avere una posizione molto favorevole, soprattutto quando è sostenuto da un forte funzionario in seconda posizione.

Questo rapporto delle linee fra loro coinvolge due concetti importanti che vanno ancora ricordati: corrispondenza e unione. Si dice che due linee hanno corrispondenza quando, occupando posti analoghi nei due trigrammi (posizione 1 e 4, 2 e 5, 3 e 6), sono una dura e l'altra morbida. Il rapporto di unione riguarda invece due linee consecutive, una dura e l'altra morbida: si dice allora che una data linea "accoglie la" o "è devota alla" linea superiore oppure "si poggia su" o "è supportata da" la linea inferiore.

Tutta questa terminologia è essenziale per capire i commenti della scuola confuciana alle singole linee e per comprendere i concetti di signore governante e signore costituente.

Il signore costituente dell'esagramma è quella linea, tra le sei, che dà all'esagramma il suo significato caratteristico a prescindere dalla sua maggiore o minore positività (date dalla correttezza, centralità, corrispondenza, ecc.): quindi il suo responso può essere positivo o negativo a seconda dei casi. Ne è un esempio la sesta linea morbida dell'esagramma 43 (Lo Straripamento): è un esagramma che simboleggia l'eliminazione di qualcosa in modo deciso e risoluto e questa linea rappresenta appunto ciò che è da eliminare, cioè l'ultima linea yin che già sta uscendo dall'esagramma per il fatto di trovarsi in alto.

Il signore governante è invece sempre la linea più positiva dell'esagramma (solitamente, ma non sempre, la linea in quinta posizione) e diventa signore in virtù della sua posizione (quindi dei concetti di correttezza, centralità, corrispondenza, ecc.) e del senso della situazione simboleggiata dall'esagramma.

Quando il signore governante coincide col signore costituente anche il responso di quest'ultimo è certamente positivo. Al contrario, se sono differenti, il signore costituente assume un carattere negativo, in quanto la sua posizione non è in accordo con le richieste della situazione indicata dall'esagramma.

Nelle pagine de Il testo dell'I CHING, quando è indicato solamente il signore governante, si intende che questa linea è, al contempo, anche signore costituente. In caso contrario, il signore costituente è indicato dopo quello governante e assume di conseguenza un significato sfavorevole.

 

In basso a sinistra

Qui sono i riportati i testi integrali che nell'I CHING accompagnano ciascun esagramma. Sono divisi in:

a) Testi riferiti all'esagramma in generale:

  1. Sentenza

  2. Commento alla Sentenza

  3. Immagine

  4. Serie

  5. Segni misti

  6. Sentenze aggiunte (presenti solo in alcuni esagrammi)

b) Testi riferiti alle singole linee mobili:

  1. Sentenza della linea mobile

  2. Commento

(Facciamo notare che negli esagrammi 1. Il Creativo e 2. Il Ricettivo non ci sono sei ma sette testi delle linee mobili, in quanto l'ultimo è da utilizzare nel caso in cui tutte le sei linee dell'esagramma siano mobili).

In carattere più grande sono riportati i testi che costituiscono lo ZHOUYI (cioè il nucleo originale dell'I CHING) mentre in corsivo sono riportati tutti i commenti aggiunti nei secoli successivi dalla scuola confuciana e dalle altre scuole filosofiche cinesi. Tutti questi commenti fanno parte della sezione dell'I CHING chiamata Le dieci Ali. Esaminiamo singolarmente i vari testi:

 

    1. e 7. Sentenza generale dell'esagramma e Sentenze delle Linee mobili

Trattiamo insieme questi due testi in quanto presentano caratteristiche simili e una particolare formattazione che va spiegata.

Secondo gli studi più recenti (Rutt, Shaughnessy), nella sentenza generale dell'esagramma e in quella che accompagna ciascuna linea mobile è possibile distinguere quattro (o al minimo tre) tipi di contenuti che, nella nostra traduzione, abbiamo evidenziato con una formattazione differenziata. Essi sono:

a) L'oracolo propriamente detto, indicato in grassetto nella nostra traduzione. Si tratta della descrizione di un'immagine simbolica che racchiude il valore divinatorio della sentenza. Può essere un proverbio, o descrivere condizioni atmosferiche, accadimenti, comportamenti di animali, apparizione di astri, condizioni di oggetti naturali o di manufatti, avvenimenti storici.

b) Un'indicazione, riportata in carattere normale nella nostra traduzione. E' una frase che indica il senso predittivo dell'oracolo, cioè l'effetto e il valore dell'immagine simbolica, spesso definendo il tipo di problema al quale l'oracolo si applica (scegliere una moglie, pianificare un'impresa, scegliere un luogo, ecc.).

c) Il pronostico, indicato nella nostra traduzione con un carattere sottolineato. Si tratta di una o due parole che esprimono il valore positivo o negativo del responso. Quattro sono le parole standard utilizzate: "fausto", "pericoloso", "sfortuna", "disastroso". Questi quattro termini possono poi essere modificati da una parola antecedente, ottenendo in tutto sei gradazioni del pronostico che possono essere così ordinate dalla più positiva alla più negativa:

Pronostico Positivo Totalmente fausto o Molto fausto E' il pronostico migliore, che indica una grande e splendida fortuna.
Fausto Indica sempre un esito inequivocabilmente fortunato. Può trovarsi anche nell'espressione: "alla fine: fausto".
Pronostico Mediocre Nessuna sfortuna E' l'espressione spesso tradotta come: "nessuna macchia" o "nessuna colpa". Indica un problema temporaneo che ha una felice soluzione. Può presentarsi in varie espressioni simili ("nessuna grande sfortuna", "non sfortuna", "potrebbe esserci sfortuna?", ecc.)
Pericoloso Indica un problema che non necessariamente comporta un fallimento finale; se la questione è trattata con adeguata circospezione, l'esito può ancora essere positivo.
Pronostico Negativo Sfortuna Indica un danno più serio, il cui esito negativo non è evitabile.
Disastroso E' il pronostico peggiore, che indica un danno molto grave. Può trovarsi anche nell'espressione: "alla fine: disastroso".

Un'altra espressione rara (compare in soli tre casi) che può indicare un pronostico negativo è la frase: "inaspettata calamità".

d) Un'osservazione, riportata sempre in carattere normale nella nostra traduzione, perchè spesso non è distinguibile in modo netto dall'indicazione (punto b). E' piuttosto infrequente e può essere intesa come parte dell'indicazione (punto b) o del pronostico (punto c). La sua funzione è quella di elaborare o commentare il pronostico, talvolta modificandolo in parte. Solitamente contiene le parole: "rimpianto" (che può indicare un problema generico, talvolta di facile soluzione quando compare l'espressione: "il rimpianto svanisce") e "umiliazione" (indice di fallimento, talvolta di piccola entità quando compare l'espressione: "piccola umiliazione"). Un'osservazione può modificare un pronostico "pericoloso" suggerendo che tutto alla fine andrà per il meglio; oppure può avvertire che un pronostico "fausto" potrà comportare un problema in uno stadio successivo.

E' piuttosto raro che una sentenza comprenda tutti e quattro questi elementi. Spesso uno o due (compreso l'oracolo o il pronostico) possono mancare e non sempre sono agevolmente distinguibili tra loro. La nostra distinzione dei quattro elementi segue quella operata da Richard Rutt nella sua traduzione (Zhouyi, the book of changes, a new translation with commentary by Richard Rutt, Curzon, New York 2002) ma non deve comunque essere intesa come immodificabile.

Un'altra osservazione importante relativa alle sentenze dell'esagramma e delle linee mobili riguarda l'interpretazione di ulteriori parole e frasi spesso ricorrenti. In particolare il problema delle cosiddette quattro qualità, sul cui significato il dibattito degli studiosi è tuttora aperto. Cerchiamo di esporlo brevemente.

Un lettore che per la prima volta si accosti all'I CHING rimane sicuramente colpito dalla esagerata frequenza di responsi apparentemente favorevoli nelle sentenze, espressi con le parole "riuscita" o "suprema riuscita" e "propizio oracolo" salvo poi stupirsi del fatto che, spesso, un tale responso così felice è contraddetto da frasi successive nella stessa sentenza. Come esempio possiamo citare la sentenza generale dell'esagramma 25. L'Innocenza: "L'Innocenza. Suprema riuscita. Propizio oracolo. Se non si è retti, seguirà una disgrazia. Non è propizio andare in alcun luogo". Se c'è "suprema riuscita" e l'oracolo è "propizio" perchè mai il seguito della sentenza parla di disgrazia e del pericolo di fare qualsiasi mossa?

Il problema è che a tutt'oggi non sappiamo esattamente quale sia il significato corretto, nel cinese antico, dei termini tradotti con "Suprema riuscita. Propizio oracolo". Questi termini, chiamati dai commentatori successivi le quattro qualità, compaiono con enorme frequenza nelle sentenze generali degli esagrammi e, meno frequentemente, nelle sentenze delle singole linee mobili. Possono comparire tutti e quattro di seguito oppure ne può comparire solo qualcuno; il termine più frequente è sicuramente quello tradotto con "riuscita", ed è per questo che la maggior parte delle sentenze sembrano apparentemente avere un significato sempre favorevole.

Le parole cinesi corrispondenti a "Suprema riuscita. Propizio oracolo" sono, nell'ordine, yuan heng li zhen: il primo e il terzo termine sono probabilmente aggettivi o avverbi e il secondo e il quarto sono probabilmente nomi o verbi. Wilhelm, nella sua classica traduzione dell'I CHING, li rende come "Sublime riuscita, Propizia [è] perseveranza"; Rutt, nella traduzione citata, li rende: "Suprema offerta [o sacrificio]. Propizio oracolo"; la traduzione dell'I CHING a cura del gruppo di Eranos li rende: "Sorgente. Crescere. Raccogliere. Prova" in quanto li riferisce al ciclo stagionale, come se le quattro parole significassero semplicemente "Primavera. Estate. Autunno. Inverno".

Al di là di questi specifici problemi filologici, sui quali non è questa la sede per addentrarci, rimane il fatto - sul quale tutti gli studiosi oggi concordano - che la scuola confuciana e le altre scuole filosofiche le quali, secoli dopo, aggiunsero i commenti alle sentenze originali, intesero sicuramente i quattro termini nel modo in cui li abbiamo tradotti, ovvero: "Suprema riuscita. Propizio oracolo" (la traduzione di Wilhelm del termine zhen con "perseveranza" è oggi unanimemente considerata errata) anche se nulla ci garantisce che questo fosse il loro vero significato al tempo in cui le sentenze furono scritte. Lo stesso Richard Rutt, che ritiene che il termine heng non significhi "riuscita" ma "offerta" o "sacrificio", traduce poi giustamente lo stesso termine con "riuscita" quando riporta i commenti della scuola confuciana. E' per questo motivo che, nella nostra traduzione, abbiamo mantenuto questi significati oggi comunemente accettati: sarebbe stato sicuramente fonte di confusione per il lettore trovare nella sentenza il termine "offerta", che, nel commento di poche righe sotto, si trasforma nel termine "riuscita".

Tutta questa spiegazione era necessaria per avvertire il lettore di non dare un peso divinatorio significativo ai termini "Suprema riuscita. Propizio oracolo" quando accade di incontrarli tutti insieme o isolatamente nelle sentenze, in particolare al termine "riuscita". La positività o negatività dell'oracolo è indicata dai termini che abbiamo prima indicato come pronostico (punto c): "fausto", "disastroso", ecc. La presenza del termine "riuscita", di cui non conosciamo ancora il vero significato, non determina mai di per sé un responso positivo o negativo.

Le altre frasi tipiche che si incontrano nell'I CHING non comportano, per fortuna, problemi particolari di traduzione. Elenchiamo brevemente le principali allo scopo di chiarirne il senso divinatorio:

 

    2. Commento alla Sentenza dell'esagramma

Il commento della scuola confuciana alla sentenza generale dell'esagramma procede commentando brevemente tutte o quasi le parole della sentenza. Lo scopo è quello di far risaltare come la sentenza sia deducibile da due metodi di analisi dell'esagramma:

  1. L'analisi dei significati che emergono dalla relazione dei trigrammi componenti. Si noti che, in questo caso, i due trigrammi non sono indicati coi loro nomi usuali (Cielo, Lago, Fuoco, Tuono, Vento, Acqua, Monte, Terra) ma con l'aggettivo corrispondente (rispettivamente: "forte", "gioioso", "luminoso", "mobile", Mite, "pericoloso", "quieto", "devoto"). Questi aggettivi, che abbiamo sempre messo tra virgolette, sono quelli indicati nella riga aggettivo correlato della tabella dei trigrammi riportata più sopra. Fa eccezione il trigramma del Vento, indicato dal termine Mite invece che dall'aggettivo "penetrante".

  2. L'analisi della posizione delle linee, che vengono valutate in base ai criteri di centralità, correttezza, corrispondenza (spiegati precedentemente).

Il commento si conclude solitamente con una riflessione sul valore cosmologico dell'esagramma e quindi sull'importanza di quella data fase del ciclo dei mutamenti per la natura e per l'uomo.

Una lettura attenta del commento è sicuramente utile per comprendere a fondo il significato generale del simbolo.

 

    3. Immagine

Il testo intitolato immagine descrive brevemente i due trigrammi che compongono l'esagramma (indicandoli solitamente coi loro nomi usuali:  Cielo, Lago, Fuoco, Tuono, Vento, Acqua, Monte, Terra) e, senza ulteriori riflessioni, ne deduce il comportamento moralmente più adatto che il "signore" (ovvero, il consultante) dovrebbe adottare nella situazione specifica.

Data la brevità del testo, alcune indicazioni possono risultare difficilmente collegabili al significato dell'esagramma. Tuttavia, lo studio delle relazioni tra i trigrammi componenti è il metodo migliore per comprendere appieno il simbolismo dell'I CHING; per questo motivo abbiamo aggiunto a fianco, nella colonna di destra, una nostra sintetica spiegazione dell'immagine che può risultare particolarmente utile.

 

    4. Serie

La serie giustifica brevemente il motivo per cui l'esagramma in questione succede a quello precedente. Solitamente mostra come la prosecuzione nel tempo o l'esagerazione delle caratteristiche dell'esagramma precedente conducano necessariamente all'esagramma attuale. Molte giustificazioni appaiono sicuramente troppo brevi o generiche per risultare convincenti. D'altronde il motivo dello specifico ordine numerico degli esagrammi è a tutt'oggi sconosciuto, nonostante i vari tentavi fatti per scoprire una legge numerica o simbolica che renda ragione della sequenza.

Dal punto di vista divinatorio, l'importanza di questo testo è del tutto secondaria, anche se può essere utile per riflettere sulle relazioni che legano tra loro gli esagrammi nella loro sequenza.

 

    5. Segni misti

Il testo dei segni misti evidenzia brevemente una caratteristica peculiare dell'esagramma. Così come appare nella Decima Ala, il testo originale presenta gli esagrammi a coppie, confrontando tra loro le due caratteristiche, che spesso hanno caratteri opposti. Nella nostra traduzione abbiamo spezzato le coppie, ponendo il testo specifico sotto ciascun esagramma. Per comprendere meglio la caratteristica evidenziata è quindi utile confrontarla con quella dell'esagramma vicino, con il quale costituisce una coppia. Più precisamente:

Come nel caso della serie, l'importanza divinatoria di questo testo è del tutto secondaria, sebbene si riveli interessante per studiare le relazioni che intercorrono tra gli esagrammi.

 

    6. Sentenze aggiunte

Nei commentari della scuola confuciana, talvolta appaiono delle precisazioni aggiuntive su alcuni esagrammi. Queste sono state raccolte sotto la voce sentenze aggiunte, che quindi non sempre è presente. Si tratta di un testo che non intende avere un particolare valore divinatorio.

 

    7. Sentenze delle Linee mobili

Vedi punto 1.

 

    8. Commenti alle Sentenze delle Linee mobili

Come il commento alla sentenza generale dell'esagramma, i commenti alle sentenze delle linee mobili procedono commentando alcune parole specifiche della sentenza della linea. Si tratta di testi molto brevi che rappresentano sostanzialmente una parafrasi della relativa sentenza. Il loro scopo principale è quello di risolvere apparenti contraddizioni tra specifiche parole della sentenza e il senso generale dell'oracolo e, soprattutto, di giustificare il contenuto della sentenza in base alla posizione della linea, valutata secondo i criteri di centralità, correttezza, corrispondenza e unione (spiegati precedentemente).

Frequente nei commenti è l'uso della parola "volontà" che ricorre in espressioni tipiche, come "la volontà sarà realizzata", "la volontà non è ancora splendida", "il superiore concorda con la volontà", "la volontà è diretta all'esterno", ecc. Con questo termine si intende l'intenzione o il proposito che è oggetto della domanda formulata da chi consulta l'oracolo; il commento chiarisce quindi se ciò che si desidera sarà ottenuto ("la volontà sarà realizzata"), o sarà raggiunto solo in parte ("la volontà non è ancora splendida"), o sarà raggiunto grazie all'appoggio della linea superiore ("il superiore concorda con la volontà"), o se il desiderio punta in realtà ad altri obiettivi più ambiziosi o comunque ad una realizzazione più concreta ("la volontà è diretta all'esterno"), ecc.

Pur nella sua estrema brevità, il commento si rivela quindi sicuramente utile per valutare il significato divinatorio della linea mobile.

 

In basso a destra

Questi testi forniscono una sintetica interpretazione moderna dell'oracolo che agevola la comprensione del simbolismo e il suo utilizzo divinatorio. Sono divisi in:

a) Testi riferiti all'esagramma in generale:

  1. Parole chiave e motto

  2. Immagine

b) Testi riferiti alle singole linee mobili:

  1. Interpretazione delle Linee mobili

Vediamoli in dettaglio.

 

    1. Parole chiave e motto

Abbiamo riassunto il simbolismo generale dell'esagramma in tre parole chiave e in un breve motto. Le parole chiave sono, in un certo senso, sinonimi o amplificazioni del titolo dell'esagramma, mentre il motto sviluppa in una breve frase il concetto principale espresso dal simbolo. Si tratta, a nostro avviso, di una sintesi utile per inquadrare rapidamente quell'insieme di significati fondamentali che vengono sviluppati dai testi originali a fianco.

 

    2. Immagine

Sotto la voce immagine abbiamo riassunto le analogie simboliche che derivano dalla considerazione del rapporto tra i due trigrammi componenti. Questo nostro testo può essere considerato un breve commento e amplificazione del testo originale a fianco che porta il medesimo titolo e anche del commento alla sentenza. Un suo studio attento è particolarmente utile per focalizzare il significato generale dell'esagramma.

 

    3. Interpretazione delle Linee mobili

L'interpretazione moderna delle linee mobili è tratta dal libro di Roderic e Amy Max Sorrell: I Ching (ed. TEA, Milano 1995). Si tratta, a nostro avviso, di una sintesi piuttosto efficace - pur nella sua semplicità - del simbolismo delle singole linee in vista del loro utilizzo divinatorio. La prima frase in grassetto riassume il concetto centrale espresso della sentenza originale, mentre le righe successive interpretano il senso globale della linea fornendo alcuni consigli pratici sulla condotta più adeguata alla situazione.

Il lettore non deve stupirsi di alcune divergenze che possono presentarsi in merito a certi termini della sentenza originale che vengono resi da Sorrell in modo molto più libero e con parole o espressioni spesso differenti: è un fatto che dimostra la grande ambiguità di certi termini cinesi, che sono passibili di molteplici traduzioni. Nella nostra traduzione del testo delle sentenze ci siamo sforzati di essere il più fedeli possibile all'originale; Sorrell tratta il testo antico con molta più disinvoltura, fornendo talvolta interpretazioni che ci appaiono un po' troppo soggettive. Anche in considerazione di questo fatto, è fondamentale tenere presente che questi testi di Sorrell rappresentano un semplice suggerimento per l'interpretazione delle linee, che non deve assolutamente essere considerato l'unico o il migliore possibile. E' sempre consigliabile, in primo luogo, meditare a lungo il testo originale della sentenza per cercare di far emergere quei significati che l'intuizione ci suggerisce piuttosto che affidarci a interpretazioni preconfezionate.  

Quando il testo in grassetto di Sorrel si differenzia in modo troppo evidente dalla sentenza tradizionale, abbiamo introdotto una nota (nella sentenza originale della linea) che ne chiarisce i motivi. Solitamente si tratta di un singolo termine che, tradotto in modo differente, modifica alquanto il senso globale della frase. In questo caso, la nota segnala le possibili traduzioni alternative che, rispetto a quella da noi riportata, abbiamo ritenuto meno efficaci.

 

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